Ultimi aggiornamenti sul CHIPS Act e Tech Hub

Ho scritto più volte del CHIPS Act statunitense perché la reputo una iniziativa davvero lungimirante e centrata su una delle necessità – l’autonomia nella produzione dei microprocessori – che l’occidente dovrebbe affrontare in maniera più risoluta.

Questa iniziativa viene considerata in USA uno dei successi del presidente Joe Biden che ha stanziato circa 53 miliardi di dollari per la produzione di chip e l’innovazione tecnologica. 

Tuttavia anche questa sta incontrando qualche difficoltà. Come riportato POLITICO, infatti, il Congresso non ha fornito i fondi necessari per una parte cruciale del progetto: i “Tech Hubs”, centri regionali di innovazione tecnologica. Questi hub hanno lo scopo di promuovere l’innovazione tecnologica a livello territoriale, distribuendo la ricerca e le relative opportunità di lavoro in tutto il paese. Sebbene siano stati stanziati fondi per la produzione di semiconduttori, meno di un quinto dei fondi promessi per i Tech Hubs è stato erogato.

Il mancato finanziamento è stato attribuito a manovre politiche, soprattutto a causa dei limiti alla spesa non ai fini di difesa imposti dalla legge sul tetto del debito dello scorso anno. Su quasi 3 miliardi di dollari previsti in questo specifico ambito, solo 541 milioni sono stati stanziati.

Nonostante ciò, l’amministrazione Biden ha cercato di mantenere il programma vivo e sotto i riflettori annunciando finanziamenti per ulteriori 12 progetti legati ai Tech Hubs in Stati che sono cruciali per le prossime elezioni. Tuttavia, la visibilità del programma è stata oscurata da eventi politici più rilevanti, in primo luogo l’infiammata campagna presidenziale in corso, e gli osservatori temono che senza maggiore attenzione, il programma non otterrà il sostegno necessario per ulteriori finanziamenti.

E in Europa? Purtroppo non ho nessun aggiornamento sull’analoga iniziativa UE che però, mi sembra ma sarei felice di sbagliarmi, al momento non ha avuto un grosso riscontro.

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