Privacy Mentale: La Frontiera della Neurotecnologia
Con il week end alle porte vi segnalo un articolo che mi ha davvero affascinato e fatto riflettere sul tema dei diritti alla privacy mentale e al libero arbitrio dei quali, al momento, non ho trovato grosse tracce di dibattito sui media più mainstream.
Il giornalista Fletcher Reveley presenta i progressi rivoluzionari e le preoccupazioni etiche relative alla tecnologia dell’interfaccia cervello-computer (BCI), in particolare un decodificatore semantico sviluppato da Jerry Tang, dottorando in informatica presso l’Università del Texas a Austin, e dal suo team. Questo decodificatore può generare testo, anche con il supporto di AI generative, dalle scansioni cerebrali, aprendo nuove possibilità per il recupero della comunicazione nelle persone con sindrome locked-in e altre condizioni simili. Tuttavia, solleva anche questioni etiche significative riguardanti la privacy mentale e la potenziale manipolazione dei pensieri.
L’articolo esplora i progressi nel campo della neurotecnologia, che ha visto un aumento significativo degli investimenti e delle ricerche, portando a miglioramenti nella qualità della vita per le persone con varie condizioni mediche. Tuttavia, vengono messe in luce le preoccupazioni sulla perdita di privacy mentale, l’identità personale e il libero arbitrio a causa dell’avanzamento delle BCI.
Il neuroscienziato Rafael Yuste e i suoi colleghi hanno avviato un movimento internazionale per i “neurorights”, sostenendo che i principi legati ai diritti umani dovrebbero essere inclusi nella legge per prevenire abusi e usi impropri della neurotecnologia. L’articolo descrive il successo di questo movimento in Cile, dove sono stati istituiti i primi neurorights a livello costituzionale, e menziona sforzi simili in altri paesi.
Infine, viene sottolineata l’importanza di considerare le implicazioni etiche della tecnologia BCI e sulla necessità di stabilire protezioni legali e regolamentari per affrontare queste sfide emergenti, sottolineando che le azioni intraprese ora avranno un impatto profondo sul futuro della società e dell’umanità.