Come il Kenya sta diventando un polo per i data center verdi ad alta capacità

Il Kenya è un paese noto per le sue meraviglie naturali e la ricca cultura, ma sta anche rapidamente emergendo come nuovo attore nel panorama tecnologico globale.

Con una politica energetica innovativa e la forte spinta verso l’adozione di energie rinnovabili, il Kenya vuole diventare un punto di riferimento nell’industria dell’Intelligenza Artificiale (AI) mirando, grazie alle sue risorse naturali e agli investimenti internazionali, a trasformarsi in un hub per i data center ad alta capacità alimentati da energie pulite, offrendo un’importante opportunità di crescita economica e sostenibile.

Un Impegno Verso l’Energia Pulita

Il Kenya vanta una delle reti elettriche più pulite al mondo, con il 90% dell’energia proveniente da fonti a zero emissioni di carbonio, come idroelettrico, geotermia e eolico. Nel 2022, la geotermia ha rappresentato il 43% del mix energetico del paese, con l’idroelettrico al 30% e l’eolico al 16%. Questa abbondanza di energia pulita è dovuta alla posizione geografica del Kenya, che si trova su una faglia tettonica, permettendo un vasto sfruttamento delle risorse geotermiche.

Collaborazioni Internazionali e Investimenti

Il Presidente del Kenya, William Ruto ha annunciato una partnership con gli Stati Uniti per la costruzione di data center a basso contenuto di carbonio e altre tecnologie verdi. Questa collaborazione mira a convertire l’ampia disponibilità di elettricità pulita del Kenya in esportazioni eco-compatibili, segnando un passo significativo verso la leadership climatica in Africa. Durante la sua visita a Washington a fine maggio, Ruto ha firmato un accordo da 1 miliardo di dollari con Microsoft e la compagnia G42 per costruire un data center vicino a Nairobi, alimentato interamente da energia rinnovabile.

Il Ruolo dell’Unione Europea

Anche l’Unione Europea vuole giocare un ruolo nel supportare la transizione energetica del Kenya. Lo scorso dicembre, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha firmato un accordo di partenariato economico con il Kenya, descritto come l’accordo commerciale più ambizioso mai firmato dall’UE con un paese in via di sviluppo. Questo accordo include importanti impegni sul clima e sostenibilità, aprendo, in cambio, il mercato unico europeo alle aziende keniote senza dazi e promuovendo investimenti europei in Kenya.

Von der Leyen ha sottolineato che questo accordo contribuirà alla crescita economica sostenibile ed equa del Kenya, rafforzando la cooperazione in materia di ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici. Attraverso il programma Global Gateway, l’UE ha mobilitato quasi 3,5 miliardi di euro per oltre 150 progetti volti alla transizione verde in Kenya.

Il mercato dei data center in espansione

Il mercato dei data center in Kenya è destinato a crescere significativamente, con previsioni di investimenti pari a 440 milioni di dollari entro il 2029, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’11,66%. La capitale, Nairobi, è già un hub per lo sviluppo di data center e investimenti stranieri, con operatori locali e internazionali come Digital Realty e MTN che stanno espandendo le loro attività nel paese.

Innovazione e sostenibilità

Uno degli aspetti più promettenti dell’espansione dei data center in Kenya è l’utilizzo di energia geotermica. Questo tipo di energia è completamente rinnovabile e offre un approvvigionamento costante, a differenza di solare ed eolico che sono, per loro natura, intermittenti. Un esempio notevole è il progetto di EcoCloud in collaborazione con G42, che prevede la costruzione di un data center alimentato esclusivamente da energia geotermica, con una capacità iniziale di 100 MW e la possibilità di espandersi fino a 1 GW.

Sfide e opportunità

Nonostante le numerose opportunità, il Kenya deve affrontare alcune problematiche. La rete elettrica del paese necessita di ulteriori investimenti per gestire l’aumento della domanda e la variabilità di alcune fonti rinnovabili. Attualmente, i prezzi dell’energia sono elevati e i blackout sono comuni a causa dell’inadeguatezza dell’infrastruttura. Tuttavia, con investimenti adeguati in infrastrutture di rete, il Kenya può superare queste sfide e garantire un approvvigionamento energetico affidabile sia per i cittadini che per le aziende tecnologiche che decidono di investire in questo paese.

Per approfondire

Ecco una serie di fonti che ho trovato particolarmente interessanti sull’argomento:

Aggiornamento del 27 giugno 2024

Le ultime notizie che provengono dal Kenya non sono, purtroppo, molto confortanti. Il 18 Giugno, infatti, sono iniziate delle importanti manifestazioni di protesta, anche violenta, da parte della popolazione contro il presidente Ruto e la sua politica di innalzamento delle tasse per alcuni beni di base (tra gli altri pane, carburanti, assorbenti).
Due gli aspetti particolarmente interessanti: i manifestanti appartengono anagraficamente, per la maggior parte, alla generazione Z che ha un peso demografico estremamente importante nel paese che ha una età media di 20 anni. Finora questa generazione è stata considerata abbastanza “dormiente” o, quanto meno, attiva esclusivamente sui social network e non nelle piazze.
L’altro aspetto d’interesse è che l’aumento delle tasse è legato alla restituzione del debito contratto con il FMI utilizzato proprio per finanziare la crescita e l’innovazione all’interno del paese.
Al momento, il presidente Ruto, in risposta alle manifestazioni di piazza che ne chiedevano anche le dimissioni, ha rimandato i provvedimenti al parlamento al fine di prendere tempo.

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