Energia sostenibile per progetti AI in Arizona

Ho scoperto, in un recente articolo su Semafor, un’iniziativa interessante del gruppo di private equity Carlyle che sta facendo importanti investimenti – si parla di circa 2 miliardi di dollari – nella costruzione di grandi impianti solari in Arizona, mirati a servire i data center AI. Una iniziativa che si inserisce in pieno nell’ambito delle riflessioni che ho condiviso in passato sul rapporto tra il successo dell’AI e il consumo energetico.

La crescente domanda di energia da parte dell’Intelligenza Artificiale richiede soluzioni sostenibili che soddisfino questa esigenza. Il senso d’urgenza dietro queste iniziative è che costruire grandi infrastrutture energetiche richiede più tempo rispetto a costruire un data center. L’obiettivo del fondo Calyle, da quello che emerge, è quello, quindi, di pianificare nuove centrali ad energia pulita in anticipo sulla domanda e poi convincere le società di tecnologia a costruire i loro data center vicino. Disintermediando le utility tradizionali e collegando progetti di energia pulita direttamente ai data center, dovrebbe rendere l’energia più economica per gli acquirenti e più redditizia per chi la produce.

Altro aspetto interessante – e ricco di pragmatismo –  è che l’approccio non è completamente green: infatti, accanto agli impianti solari, verranno costruite delle piccole centrali elettriche a gas per garantire l’affidabilità 24 ore su 24, una priorità per i data center.

Questo approccio potrebbe rappresentare una strategia efficace per ridurre l’impronta energetica delle tecnologie AI, garantendo un futuro più sostenibile.

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