L’Artificial Intelligence e il suo Netscape moment

Prima dell’arrivo di Netscape, l’accesso a Internet era una esperienza riservata agli addetti ai lavori. La navigazione era limitata e richiedeva una conoscenza tecnica considerevole. I siti web erano in gran parte statici e testuali, senza grafica né molte delle funzionalità che oggi diamo per scontate.

L’Ascesa di Netscape Navigator e Internet nei primi anni 90

Tutto cambiò il 15 dicembre 1994, quando Netscape Communications, guidata da Marc Andreessen e Jim Clark, lanciò Netscape Navigator 1.0. Questo browser portò con sé una serie di caratteristiche davvero rivoluzionarie per l’epoca quali una interfaccia utente intuitiva, il supporto per le immagini nonché importanti innovazioni “sotto al cofano” quali il supporto del protocollo HTTP/1.0.

Era il browser che, utilizzando il linguaggio dell’epoca, faceva da guida in questa avventura virtuale, rendendo la navigazione più accessibile a tutti: o quantomeno a chi aveva le possibilità di farlo sia da un punto di vista tecnico – lo stato delle reti pensate esclusivamente per le telefonate analogiche era, in larga parte, non adeguato rispetto alle nuove esigenze – che da uno economico – le prime offerte, rigorosamente a consumo, costavano parecchio.

Immaginate ora di aprire Netscape Navigator su un computer con Windows 3.1 o un Macintosh dell’epoca antecedente il ritorno di Steve Jobs alla Apple. L’home page di default era il “Netscape What’s New Page”, una sorta di portale con link a siti web interessanti e notizie ed ecco cosa era possibile trovare.

L’homepage di Nestscape What’s New Page di dicembre 1994

L’influenza accademica sull’Internet dell’epoca era ancora evidente, basti vedere la quantità di link ad attività delle università o ai primi congressi sul WWW. Non mancavano riferimenti ad eventi più frivoli, come l’uscita dei nuovi album di Sting o dei Beatles, ma eravamo ben distanti dallo scenario attuale.

Nel “luminoso e scintillante” mondo di Internet dei primi anni ’90, Netscape Navigator era una vera superstar, ma chi erano gli altri grandi player di quell’epoca?

Tra i motori di ricerca vi erano Yahoo e Altavista entrambe delle esperienze utente decisamente meno intuitive rispetto a quanto ci saremmo abituati a partire dal 1999 con l’avvento di Google. Per non parlare della qualità dei risultati: pur essendo la quantità di siti da indicizzare nemmeno paragonabile a quella odierna, era abbastanza difficile riuscire a trovare ciò che si sperava.

Un servizio dell’epoca che mi è rimasto nel cuore è GeoCities che permetteva di creare un sito web personale, cosa che feci nell’autunno del 1996 appena messo piede in università: per me era stato davvero come un primo passo su un nuovo pianeta.

Sempre tra il 1994 e il 1995 fecero il loro esordio Amazon, all’epoca un piccolo rivenditore di libri online e eBay dando vita a un’esperienza di shopping unica.

È stato un momento di pionierismo digitale, quando tutto sembrava possibile e Internet era un enorme prateria pronta per essere conquistata e colonizzata! Ma come spesso accade, la storia può riservare delle sorprese e i primi ad arrivare non è detto che siano quelli che poi resistono.

Netscape uscì sconfitto dalla “guerra dei browser” contro Internet Explorer di Microsoft e di lì a poco fu dimenticato. Allo stesso modo, tutti i siti che ho citato, con la sola eccezione di Amazon ed eBay, persero rilevanza o scomparvero completamente.

L’ascesa di ChatGPT e l’Intelligenza Artificiale Generativa nei primi anni ‘20

Tutto questo excursus un po’ da boomer, anche se appartengo alla generazione X, per arrivare al punto che voglio davvero affrontare: possiamo paragonare l’ascesa di ChatGPT e delle altre Intelligenze Artificiali Generative a quanto è successo con Netscape Navigator e lo sviluppo di Internet negli anni ’90?

Come Netscape Navigator ha reso Internet più accessibile per tutti, l’AI generativa sta aprendo nuove frontiere nell’interazione uomo-macchina. ChatGPT e i suoi simili hanno reso possibile il dialogo naturale con sistemi artificiali, consentendo agli utenti di ottenere informazioni, assistenza e creatività in modi mai visti prima. Questo rappresenta un passo avanti nella democratizzazione dell’accesso all’AI, simile a come Netscape ha reso Internet più accessibile al pubblico.

L’homepage di ChatGPT al suo esordio nel Novembre 2022

L’evoluzione dell’AI generativa presenta grandi analogie con la crescita dei giganti di Internet negli anni ’90. Come allora, c’è una competizione feroce tra sviluppatori, istituzioni accademiche e aziende per creare i modelli più avanzati e utili. Questa competizione è un catalizzatore per l’innovazione, portando a miglioramenti continui nella capacità dell’AI di generare contenuti, rispondere alle domande e fornire soluzioni.

Inoltre, anche l’AI generativa affronta questioni etiche e di regolamentazione simili a quelle che hanno colpito Internet negli anni ’90. La privacy, la sicurezza dei dati e l’uso responsabile dell’AI sono diventate priorità cruciali. Mentre Internet ha dovuto affrontare problemi legati alla privacy e alla pirateria, l’AI deve affrontare sfide come il bias nei dati di addestramento e l’abuso dell’IA a fini malevoli.

Come avvenne con l’avvento di Internet negli anni ’90, l’AI generativa potrebbe emergere come una forza trainante in specifici settori, trasformandoli radicalmente. Gli esempi sono tantissimi e coprono i più diversi settori come già nei miei interventi precedenti mi è capitato di evidenziare.

Tuttavia, nonostante l’entusiasmo e l’impatto iniziale di ChatGPT e di questa prima generazione di Intelligenze Artificiali Generative disponibili per le masse, è interessante considerare se possano seguire una traiettoria simile a quella di Netscape Navigator. Nel mondo dell’innovazione tecnologica, le soluzioni all’avanguardia possono affermarsi rapidamente e dominare il panorama digitale, ma a volte, in maniera altrettanto veloce, possono essere superate da nuove e più avanzate tecnologie.

Come accaduto a Netscape, che una volta era il dominatore indiscusso dei browser web ma poi ha perso la sua posizione di leadership a favore di Internet Explorer di Microsoft, potrebbe anche accadere che nuove AI generative, con capacità avanzate e applicazioni più specifiche, superino ChatGPT e le altre realtà oggi disponibili. Il futuro dell’AI è fortemente dinamico, con innovazioni in continuo sviluppo e tutto da scrivere. Per il momento godiamoci a pieno questo “Netscape moment” con quella consapevolezza che, probabilmente, stiamo vivendo un momento davvero storico nell’evoluzione tecnologica della specie umana.

1 commento su “L’Artificial Intelligence e il suo Netscape moment”

  1. Pingback: Io me lo ricordo quando non c’era Internet - 00lab

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