Generazione Z e Intelligenza Artificiale tra Ansie ed Entusiasmo
Recentemente ho avuto l’opportunità di condurre colloqui per posizioni junior in ambiti in cui l’AI non è vista come competenza fondamentale. Mi ha colpito come molti candidati abbiano introdotto l’argomento dell’AI, pur non essendo richiesto. Inizialmente, il loro entusiasmo sembrava un segnale di proattività. Tuttavia, alcune domande specifiche hanno rivelato che molti avevano una conoscenza superficiale dell’AI, legata spesso a termini di moda.
Questa constatazione mi ha portato a riflettere sulla percezione dell’AI come un mantra moderno. Molti la vedono come una parola magica, ma spesso senza una solida comprensione di cosa rappresenti veramente.
La Generazione Z, in particolare, pur essendo cresciuta in un contesto digitale, manifesta ansie e preoccupazioni riguardo all’AI. Una recente indagine su LinkedIn ha evidenziato che il 41% degli intervistati della Generazione Z ha esagerato la propria conoscenza dell’AI, rispetto al 18% della Generazione X. Tuttavia, un impressionante 92% ha tentato di utilizzare la tecnologia dell’AI nel lavoro.
Questi dati indicano che i giovani sono pronti ad abbracciare le opportunità offerte dall’AI, ma sentono anche la pressione di rimanere al passo. Molti temono che l’AI possa sostituire il loro ruolo. Questa paura, combinata con l’entusiasmo, può portare a una visione distorta delle proprie competenze.
L’adozione acritica dell’AI potrebbe ostacolare l’acquisizione di una solida base di conoscenze. Per questo, è essenziale promuovere una cultura dell’apprendimento e della riflessione. Le organizzazioni dovrebbero offrire opportunità di formazione, permettendo ai giovani di approfondire la loro conoscenza dell’AI e di capire come può veramente migliorare il loro lavoro.
Il report completo si trova a questo indirizzo.